…Un luogo dove il cielo incontra i monti: regno dei fiordalisi, delle aquile, dei lupi e degli orsi.
A partire dai primi anni novanta il Comune di Anversa degli Abruzzi, grazie all’entusiasmo degli amministratori e degli abitanti del luogo, ha intrapreso una serie di iniziative volte alla creazione di un’area protetta che tutelasse l’ambiente delle gole: nel 1991 con il contributo dei volontari WWF nasce l’Oasi WWF Gole del Sagittario, che nel 1997, viene riconosciuta Riserva Naturale Regionale grazie all’apposita legge istitutiva (L.R. 22 febbraio 1997, n. 16). L’Area Protetta conta una superficie di 450 ettari e sorge nella suggestiva cornice delle gole calcaree del Fiume Sagittario, in quel lembo di terra che ai viaggiatori inglesi apparve “pauroso e bello”. “Bellezza”, quindi, è la parola che meglio può descrivere il paesaggio circostante, descritto dai viaggiatori dell’Ottocento “dal fascino inenarrabile”, come riferito dallo scrittore Enrico Abbate. Un fascino che ancora oggi attrae visitatori da ogni parte del mondo. Il paesaggio predominante è quello delle profonde e spettacolari gole calcaree modellate, nel corso di milioni di anni, dall’azione erosiva delle acque del Fiume Sagittario, l’antico e medievale Flaturnus, non a caso Edward Lear scrive che “le stupende rocce, che sono da una parte e dall’altra del sentiero, superano ogni immaginazione”. I più antichi affioramenti rocciosi risalgono a circa 200 milioni di anni fa, mentre i più recenti a 5 milioni di anni or sono, prima della definitiva emersione di tutta l’area. Precedentemente si erano alternate nella storia geologica di questo territorio, condizioni intermedie tra mare aperto e ambiente costiero, con scogliere coralline. Una storia geologica che ancora oggi uno sguardo attento può leggere nei fossili che si ritrovano nell’area. Alla base delle Gole, presso l’area di Cavuto, insistono le copiose sorgenti che alimentano il Sagittario.
Nonostante l’estensione relativamente limitata, la Riserva racchiude ambienti altamente diversificati tra loro: oltre alle rupi ed i ghiaioni, qui sono presenti i prati aridi, le sorgenti, il bosco mesofilo di fondovalle e la faggeta. Ed è proprio attraverso queste tipologie ambientali tanto diverse tra loro che la rete sentieristica della Riserva si articola per circa 30 km, tra quote comprese tra i 500 metri s.l.m. delle sorgenti di Cavuto, presenti a valle del nucleo abitato di Anversa degli Abruzzi, fino a 1.500 metri s.l.m. dei pascoli della zona di protezione esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Grazie alla sua posizione geografica, la Riserva rappresenta una delle aree protette più importanti e strategiche dal punto di vista conservazionistico, dell’Abruzzo e dell’intero Appennino. L’area protetta, infatti, è collocata nel cuore del sistema delle grandi Aree Protette Abruzzesi: posta tra il Parco Nazionale della Majella, il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, il Parco Regionale Sirente Velino, essa riveste cruciale importanza per la connettività della biodiversità appenninica. Se a questo si aggiunge l’enorme varietà di habitat presenti che costituiscono riparo per numerosissime specie animali e vegetali di notevole interesse naturalistico, si può senza ombra di dubbio definire questo territorio un vero e proprio “scrigno di biodiversità, caratterizzato anche dalla presenza di importanti endemismi.
Presso le Sorgenti di Cavuto è possibile fruire di un’oasi verde, anche area pic-nic, dove rilassarsi all’ombra della grande quercia cullati dal suono del Sagittario. Qui è possibile curiosare nel Centro Visite realizzato recuperando un vecchio mulin e al cui interno si possono consultare pannelli didattici e giochi interattivi che ampliano ed arricchiscono le offerte formative della Riserva. Sede del Parco Letterario Gabriele D’Annunzio, qui si può viaggiare immersi tra le pagine di un libro, grazie alla presenza di una Little Free Library, libreria all’aperto, dedicata allo scambio di libri. la Riserva e Oasi WWF Gole del Sagittario è sempre stata un laboratorio sperimentale di tecniche di gestione, di partecipazione aperta a volontari e stagisti provenienti da tutta Europa, e Centro di Educazione Ambientale rivolto ai visitatori che ben coniuga e armonizza l’idea di turismo responsabile, dimostrando che è possibile coniugare fruizione turistica, sensibilizzazione sui temi e rischi ambientali e conservazione della natura. E’ grazie all’ etica e alla professionalità del personale e dei collaboratori della Riserva che si rendono fruibili al maggior numero di persone possibili, in modo corretto e rispettoso, le bellezze di questo territorio senza precluderne l’esistenza.
In questo piccolo borgo è attivo il programma di Volontariato Europeo Erasmus Plus, grazie al quale ragazzi provenienti dai paesi europei partner trascorrono un periodo da volontari impegnati in molte delle attività dell’Oasi. Tutto quanto sopra descritto e molto ancora contribuisce a rendere meravigliosamente interessante questa Area Protetta nel cuore della Valle del Sagittario. L’Oasi è aperta e visitabile tutto l’anno.